A pochi giorni dal Natale, in molti abbiamo avuto modo di leggere le mirabolanti peripezie dei ROS de L’Aquila e della Direzione Distrettuale Antimafia, che in un impeto anti-terrorista, hanno fatto un’operazione da prima pagina contro un gruppuscolo di neo-fascisti. L’operazione, denominata Aquila Nera (e di cui potete leggere alcuni dettagli qui) ha visto 14 arresti e 31 inquisiti disseminati un po’ in tutto lo stivale.
Se non fosse stato che li hanno intercettati mentre accatastavano fucili e armi automatiche, sarebbe stata un’operazione contro un manipolo di pagliacci. «Avanguardia Ordinovista» avrebbe voluto porsi in continuità con l’eversione nera degli anni ’70, ma era guidata da uno squilibrato ascolano che era stato congedato dall’Arma dei Carabinieri per problemi mentali. (1) (smentendo tra l’altro il sindaco Castelli che a Sky Tg24 sostiene che “Tutti i terroristi sono musulmani”)
Sebbene il gruppo in sè non desse grande prova di lucidità, è pur vero che si stavano materialmente armando e contavano su una rete composta da una cinquantina di neo-fascisti che, a detta dei giudici, «progettava azioni nei confronti di obiettivi istituzionali, al fine di rovesciare l’ordine democratico dello Stato». I due pezzi grossi di questa rete di esaltati armati vengono dal Piceno, e anche il nome grosso uscito dall’inchiesta risiede qui. E’ il grande vecchio del nazismo locale, Rutilio Sermonti il quale risulta semplicemente indagato per i suoi contatti con alcuni esponenti del gruppo ordinovista e naturalmente sotto i riflettori delle guardie per i suoi deliri sul fascismo e le teorie negazioniste.
Se può far sorridere pensare a un vecchio nazista che scrive trattati contro il darwinismo, fa meno ridere il seguito che questo intellettuale del ventennio ha riscosso da quando si è insediato a Colli del Tronto (AP) trasferitosi da Roma. Coccolato e stimato dai fascistelli di Casapound (Sermonti @Casapound_ValVibrata / Sermonti_stimaAssogno ) il mai pentito fascista che militò con le SS di Hitler, è un punto di riferimento per l’estrema destra locale e nazionale.
La sua presenza a Colli non è relegata a se stessa: i fascisti vengono a trovarlo spesso, spesso si organizzano serate in suo sostegno nella zona (al Parsifal e non solo), e hanno perfino aperto una biblioteca: quella della Fondazione Hispano – Latina.
Creatura dell’ascolano, e ormai defunto, Ten. Colonnello Celsio Ascenzi, la fondazione è un vero e proprio centro studi fascista che approfondisce lo studio di Evola e del nazismo magico, e che organizza commemorazioni di colpi di Stato. Il 19 luglio 2014, sempre a Colli colgono l’occasione e ricordano sia l’Alzamiento del dittatore spagnolo fascista sia l’anniversario della morte di Ascenzi; a organizzare i camerati da Roma sono quelli di Azione Tradizionale.
La biblioteca di studi nazisti di Rutilio Sermonti, eredità della Fondazione Hispano-Latina è trait d’union che lega il grande vecchio al giro dei nazisti esoterici e tradizionalisti. Sono molte le sigle dei fascisti transitati per il polo piceno, che vanno da Aries Officina Nazional-popolare, all’Ass. Culturale Nuove Sintesi (di Teramo), fino ai romani di Raido, Aziona Tradizionale, Fondazione RSI, Azione PuntoZero etc. Sicuri degli appoggi politici e delle coperture istituzionali garantite dai fascisti in doppiopetto, arrivano ad organizzare incontri pubblici che inneggiano al Terzo Reich
E chi sono le coperture istituzionali? Chi sono i fascisti in doppiopetto che garantiscono legittimità culturale e sostegno materiale al giro di Sermonti?
Tra i pochi c’è sicuramente il vile Andrea Maria Antonini – Assessore alla Cultura della fù provincia di Ascoli Piceno – il quale non ha mai nascosto le sue simpatie naziste, anzi ha sempre fatto il possibile per sostenere i camerati nei suoi piani di azione locali. Qualcuno ci fece caso quando l’ex cameriere del Meletti (?) non ha esitato ad inserire la biblioteca di Sermonti nel SIP, il sistema bibliotecario piceno suscitando l’ira dell’ANPI Ascoli che scrive
Ci domandiamo come è possibile che un’Amministrazione Medaglia d’oro per Attività Partigiana permetta l’esistenza, millantata come attività culturale, e addirittura pubblicizzi e sponsorizzi un sodalizio del genere, di chiara marca fascista, che raccoglie i reduci italiani franchisti della Guerra di Spagna e svolge la sua attività diffondendo e propagandando le ideologie di quel fascismo che tanto sangue è costato al nostro Paese e che ancora oggi cerca di minare la Libertà di ognuno di noi, mettendo ancora in pericolo le stesse nostre vite. (qui l’articolo)
per trovare risposta a questa legittima domanda, bisogna tornare ai piacevoli e distesi rapporti che intercorrono tra la destra eversiva neofascista e l’Assessore Antonini, amico e sostenitore nelle parole e nei fatti della marmaglia nazista.
Con questo breve excursos vogliamo parlare semplicemente dei rapporti che intercorrono tra Antonini e l’area tradizionalista neo-fascista, e non la rete di amicizie e sodalizi che l’Assessore ha stretto con i soggetti più diversi del neo-fascismo nostrano (dalla curva [vi ricorderete del porco incravattato, o della “Di Canio, XXL“] fino ai politicanti).
Vogliamo solo ripercorrere alcune palesi e pubbliche verità che non hanno scosso nessuna coscienza democratica ne’ solleticato (quasi) nessun istinto giornalistico, al contrario delle vicende di Sermonti & Manni. Ci siamo interrogati, infatti, a proposito delle ragioni che hanno mosso la canea democratica a stigmatizzare i deliri del povero vecchio e dello squilibrato mentale, mentre non hanno minimamente toccato chi sostiene e dà pubblicamente adito alle posizioni fasciste coi soldi pubblici ed incarichi istituzionali. Ebbene, eccoci a ricordarvi, che le vostre coscienze non dormono tranquille perchè Manni è a piagnucolare dietro le sbarre, ne’ perchè le guardie hanno tolto il computer all’ottuagenario: i loro amici fanno il bello e il cattivo tempo della questione culturale nel Piceno da almeno 15 anni, e sostengono pubblicamente e spavaldamente le posizioni culturali più estremiste della destra radicale.
Nel 2009 avevamo già descritto un’esempio operativo di come la destra radicale operava nel Piceno, riportando l’operazione culturale fatta intorno alla questione delle Foibe. Un tema cavalcato dalla destra nazionale, veniva fatto proprio ad Ascoli e contemporaneamente ricordato sia in piazza dai fascistelli movimentisti con una fiaccolata e marcia inquadrata, sia nelle sale consiliari dalle Istituzioni. Avevamo già allora mostrato qual’erano i fili che Antonini, con il beneplacito dell’ex-missino Castelli, muoveva sullo scacchiere culturale per indottrinare le nuove generazioni. (2)
Ebbene già allora era possibile scorgere tra i nomi degli organizzatori e degli invitati quelli dell’Ass. Identità Europea, Luigi Copertino oppure quelli de “Il Cerchio” la casa editrice tradizionalista fascista.
Tutti amiconi dell’Assessore Antonini, che sa muoversi bene tra medioevo e cultura identitaria, ritualismo magico e culture tradizionali. Muoversi bene, non perchè ne sia particolare conoscitore (del resto s’è laureato all’Università della Tuscia, e qualche maligno dice pure che è stato solo grazie a un parente ben posizionato nella gerarchia accademica), ma stimatore della rilettura di questi temi in chiave fascista. Virtù comune con gli autoproclamatisi intellettuali di destra che si dividono fra mille sigle, fondazioni e case editrice per poi alla fine riconoscersi sempre al grido di “Eia Eia, Alalà!”.
Cerchiamo a mò di esempio, qualche informazione sull’Ass. Identità Europea dell’oltranzista cattolico Luigi Copertino con cui tanto Antonini in qualità di assessore, quanto le altre sigle naziste hanno saldi legami. L’associazione, che si prefigge di
[…] riportare la civiltà cristiana – radice profonda dell’Europa – torni ad essere riconosciuta come la fondamentale e più autentica base della civiltà del nostro continente
è molto vicina (vd. il suo fondatore, lo psicoterapeuta Adolfo Morganti sulla bandiera di Identità Europea) alla casa Editrice “Il Cerchio”: dedicata a spiritualismo e magia, tra le sue pubblicazioni non mancano le solite porcate sul nazismo.
Dal 1980 perde tempo a contendersi il primato di chi abbia stampato il primo libro su Tolkien in Italia, il quale è a cura di Mario Polia. Ed ecco che torniamo al nostro Antonini! Se infatti il nome di Polia non vi suona del tutto nuovo non è perchè lo avete ascoltato cantare le odi dei nazisti croati ad un convegno di Raido – Comunità Militante (di cui tra l’altro è assiduo frequentatore)
ma perchè l’antropologo, durante le pause dall’Università dei tradizionalisti cattolici, è stato nominato da Antonini presidente del Centro Studi Tradizioni Picene
Ebbene sì, un habituè della RAIDO, che si autodefinisce “Comunità Militante Non Conforme” viene nominato a una carica pubblica culturale senza un battito di ciglio. Del resto, chi meglio di un fascista tradizionalista per il Centro Studi sulle Tradizioni Picene? Conferenze, presentazioni di libri, porte aperte etc. senza che un giornalista, un libraio, un passante, chesappiamonoi, si chiedesse:
« Signor Polia? Ma lei non è mica quello dei nazisti esoterici? »
Meglio, perchè la risposta sarebbe stata «Si, embè? ».
I rapporti tra il professore e i fascisti di RAIDO, sono infatti intensissimi: basta andare sul loro sito per essere aggiornati sull’ultimo ciclo di lezioni tra nazisti. Gli stessi che, durante l’intervallo, organizzano le campagne per Rutilio Sermonti, gli incontri sui padri della patria, le escursione in montagna per ritrovare l’Io al servizio della Tradizione. Quelli dell’arco con la freccia all’insù pronta a scoccare, quelli il cui obiettivo politico è costituire il Fronte della Tradizione. E che è? Facile:
Bene, ora che è chiaro quale minimo sforzo sia sufficiente per cercare, attraverso una breve indagine, le connessioni tra uomini delle istituzioni ed eversione neo-fascista nel piceno, è legittimo chiedersi il perchè aver voluto sollevare la questione.
Forse per fare indignare le candide coscienze democratiche?
Forse perchè siamo convinti che questi ingarbugliamenti tra fascisti possano muovervi lo stomaco più di quanto la realtà che ci circonda possa fare?
No.
L’abbiamo fatto per due motivi: il primo è perchè, se pensiamo di aver intuito qualcosa -anche un briciolo- del modus operandi dei nostri nemici, è nostra prassi condividerlo.
Secondo perchè non riusciamo a rispondere alla domanda di cui sopra:
perchè serbate odio per i fascisti solo quando compaiono armati durante il TG di pranzo, e non quando, dalle poltrone istituzionali, fomentano la cultura che arma quelle mani?
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Note
1. Lungi da noi il sottovalutare la natura fascista delle forze armate, e la fascinazione militarista dei fascisti, vi consigliamo a proposito “Nero Uniforme” su Aquila Nera e la relazione tra sbirri e fascisti.
2. La strategia di fascistizzazione degli adolescenti ascolani da parte degli ex-AN ascolani è stata un punto di forza della politica cittadina giovanile: hanno inaugurato case della Gioventù con tricolori sbandieranti, hanno costantemente deriso le celebrazioni partigiane, non hanno mai condannato un solo gesto di violenza etc. Sono giunti a coprirsi di ridicolo, quando insieme al preside fascista Verna sono finiti sui TG nazionali per voler mettere in una scuola un dipinto di Mussolini con i capelli. Non c’è da stupirsi poi se il Bolide (Casapound) negli anni ha goduto di occhi chiusi che gli hanno permesso di crescere ed avere una pletora di adolescenti affascinati dall’unico biliardino del centro storico.