Da circa un mese viveva la Libera Repubblica della Maddalena, in Val Susa. L’occupazione di quei territori da parte del movimento No Tav, aveva scongiurato l’inizio dei lavori dell’alta velocità e aveva come obiettivo riuscire ad impedirli fino al 31 maggio. Questo era l”ultimatum che l’Unione Europea aveva posto per sbloccare i fondi per il tratto Torino – Lyon: se l’Italia non avesse fatto partire i tunnel esplorativi entro la data, non sarebbero arrivati gl’€uri necessari per una Grande Opera antieconomica (che nessun privato farebbe).
Il governo ha ottenuto una proroga al 30 giugno, e la mattina del 27 giugno, un esercito di uniformi ha invaso la valle, come aveva suggerito il Partito Democratico.
Dopo una pioggia di lacrimogeni gli sbirri hanno invaso Chiomonte e preso possesso della posizione; durante l’assalto (ma anche prima e dopo, vd. [1] e [2]) sono successe le ‘solite’ nefandezze ad opera delle forze del (dis)ordine, coordinate dal nuovo questore di Torino – che qualcuno ricorderà da Genova 2001 – Spartaco Mortola
In questi giorni stanno fortificando il cantiere come se stessero lavorando in Iraq. Per domenica 3 luglio è prevista una manifestazione per assediare la Maddalena e l’inizio dei lavori.
Nel frattempo qualcuno ci ricorda che i promotori della TAV e i mandanti della politica del manganello, sono qui tra noi. A Giulianova, nella notte dell’assalto in Val Susa, “è stata danneggiata la sede del PD. Sulla targa del partito, sui muri e sul portone vernice e scritte NO TAV. La porta di vetro è stata spaccata a sassate”.
—
aggiornamento al 6/7 – Mentre Bersani era in gita a L’Aquila non è mancata l’occasione per fargli notare come dalla Val Susa al terremoto, il ruolo del PD è quello di stampella del PdL a favore dello stupro dei territori, per il profitto.