Scritte fasciste alla sede di Rifondazione

Riportiamo dai giornali i fatti.
I “giornalisti” insistono chiamando i fascisti, rispettivamente ‘vandali’ e ‘teppisti’, nonostante nel comunicato delle persone implicate, sia evidenziata la differenza.

Grottammare (Ascoli Piceno), 13 maggio 2011 – La sezione di Rifondazione comunista di Grottammare torna ad essere obiettivo dei vandali (fascisti). Dopo i fatti del giugno 2004, quando la sera delle elezioni provinciali ed europee la sede venne sfasciata a mazzate da un gruppo di teppisti (fascisti), un altro episodio ha turbato la politica cittadina la scorsa notte.

La vetrina del locale è stata imbrattata da “qualche incivile tanto ignorante da pensare persino che l’associazione tra croce celtica e simbolo delle SS naziste abbia un qualche senso storico”. Sono comparsi, infatti, disegnati con una bomboletta, una celtica e il simbolo delle SS hitleriane.

“Sebbene qualcuno vedrà in questo gesto soltanto una ragazzata, rimaniamo convinti che, anche nella sua idiozia, esso non è un banale esempio di vandalismo, che in quanto tale avrebbe potuto colpire una qualsiasi vetrina, ma un atto politico di intollerenza e disprezzo tipico di ancora si richiama al fascismo e al nazismo”. È quanto dichiarato dagli esponenti del Partito.

Cogliamo l’occasione per esprimere la solidarietà agli universitari che a Urbino hanno contestato Fogna Nuova (vecchie merde) e che sono stati colpiti dalla repressione degli sbirri. Sei attivisti dell’Assemblea Permanente sono stati denunciati infatti per aver tentato di impedire ai fascisti di stare in piazza a raccogliere firme il 9/aprile.

// di seguito il comunicato per la prossima iniziativa //

PRESIDIO ANTIFASCISTA

domenica 29 maggio ore 16.30

Piazza della Repubblica – Urbino

>> microfono aperto + sound’n video antifà

Il 9 aprile Forza Nuova organizza un presidio a Urbino. L’antifascismo urbinate, studentesse e studenti, cittadine e cittadini, si mobilita per denunciare pubblicamente la natura neofascista e razzista di questo partito e si organizza per coprire con i corpi gli osceni manifesti xenofobi esposti.

Il Commissariato di polizia di Urbino, presente in piazza quel giorno per tutelare il presidio dei forzanuovisti (Sic!), risponde il 13 maggio con un comunicato, ripreso da tutta la stampa locale, nel quale si annunciano 6 denunce per i militanti antifascisti (sulle quali sono peraltro ancora in corso le indagini).

La scelta di comunicare a mezzo stampa le indagini in corso è chiaramente un gesto atto ad intimidire chi quotidianamente denuncia la deriva di questo paese. Si colpisce l’antifascismo quotidiano che lotta per scuola e università pubbliche, per i diritti dei lavoratori,  per i beni comuni, per l’accoglienza dei migranti e contro l’esclusione in tutte le sue forme.

E non solo ad Urbino. Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una rapida ripresa del fenomeno neofascista e, contemporaneamente, ad un programmatico tentativo di repressione dei militanti che a quel modello si sono sempre opposti.

Le denunce ci preoccupano perché rappresentano dei segnali inquietanti. Ci preoccupa il clima culturale e politico che sta dilagando nel paese, la cui rilevanza va colta in tutta la sua profondità. Come è possibile che nel nostro paese possano essere anche solo ipotizzate delle denunce per un presidio antifascista? Cosa ha fatto sì che questo sia diventato oggi qualcosa da perseguire per via giudiziaria

Noi abbiamo affermato nel nostro contro-presidio antifascista che non possiamo accettare che nello spazio pubblico venga garantita totale agibilità a questo come ad altri gruppi di estrema destra che si rifanno direttamente o indirettamente all’ideologia fascista e che diffondono idee xenofobe, razziste e intolleranti. Non lo possiamo accettare perché è un insulto alla Memoria e una condanna per il futuro.

Siamo chiaramente di fronte ad una nuova fase autoritaria a cui non si può rispondere esclusivamente appellandosi a qualche articolo della Costituzione, ma ribadendo quotidianamente la propria opposizione.

Per questo invitiamo tutte e tutti a mobilitarsi. Per dire basta alla repressione dei movimenti, a partire dall’archiviazione delle indagini a carico degli antifascisti militanti urbinati. Per esprimere l’indignazione per quanto sta avvenendo nel paese e per riaffermare che oggi come ieri il fascismo non passerà!

L’Antifascismo non si denuncia!

Fuori fascisti e razzisti dalle città!

Le studentesse e gli studenti antifascisti

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