[Ascoli] Sui filtri internet del Comune

da picusonline

Ascoli – Famiglia protetta. Il Comune di Ascoli lancia una campagna
contro i rischi di internet. E così decide di offrire a 1.000 famiglie
ascolane l’abbonamento gratuito di Davide, un filtro che proteggerebbe
i minori dai contenuti pericolosi che si possono incontrare navigando
sul web.
Ma era davvero così utile una tale spesa? Ci
è giunta oggi la segnalazione da parte di Opposizione sociale di Ascoli
Piceno, organizzazione presente nella Vallata del Tronto come
collettivo di lavoratori, precari e studenti solidale con le lotte
degli operai delle fabbriche in mobilità.
«Attraverso un blog nostro amico – scrive
Opposizione sociale – denunciamo in forma di satira e portiamo alla
vostra attenzione un grave episodio di sperpero di denaro pubblico da
parte dell’amministrazione comunale di Ascoli Piceno, reso ancora più
insensato dalle drammatiche condizioni della situazione produttiva in
Vallata e dalla destinazione della somma a personaggi per nulla legati
al territorio, e di ormai dubbia moralità».
Secondo il blog http://infofreeflow.noblogs.org/post/2009/12/04/golia-schiaccia-davide
 infatti l’amministrazione comunale di Ascoli avrebbe speso migliaia di
euro per un filtro che in realtà sarebbe facilmente aggirabile
attraverso una semplice operazione: scaricare l’immagine di Ubuntu
Linux, masterizzarla su un CD, avviare il computer con esso e
connettersi ad internet.
Ma quanto costa Davide? Il sito internet http://www.davide.it/iscrizioni/davide_home_nuovo.php  parla di 60 euro quale costo per un abbonamento annuale.
«Mille famiglie con un costo di 60 euro l’una a filtro fanno 60.000
euro; nel caso meno oneroso, 1000 euro iva inclusa di "serverone
Davide" – dice il blog – E allora: perché pagare con i pochi
fondi del comune un’associazione religiosa, e per giunta nemmeno legata
al territorio, perché decida quali siti possano essere visitati dagli
adolescenti ascolani e quali no invece di destinarli ad altre misure
come un reddito di esistenza per tutti e tutte – cosa questa sì che
lascerebbe ai genitori tempo sufficiente per educare (ed ed essere
educati da!) i propri figli all’utilizzo della rete – in grado allo
stesso tempo di combattere disoccupazione, emarginazione e
decomposizione del tessuto sociale piceno, vere cause dietro ai recenti
fatti di cronaca nera nel territorio?».
Infine accade anche l’impensabile.
È di ieri la notizia secondo la quale don Ilario Rolle, presidente
dell’associazione onlus Davide è stato condannato. Il giudice per
l’udienza preliminare Cristiano Trevisan ha inflitto al prete,
conosciuto per il suo impegno nella lotta alla pedopornografia, tre
anni e otto mesi in abbreviato con l’accusa di «violenza sessuale». Don
Rolle avrebbe dato un bacio sulle labbra a un dodicenne che frequentava
l’oratorio.
Vedi qui l’articolo di Repubblica http://torino.repubblica.it/dettaglio/Il-bacio-proibito-del-prete-antipedofilia/1795517

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