Sussurri e grida dal carcere

 

 

 
[scritta murale Autonomia Operaia – San Benedetto del Tronto (AP)]

I 69 detenuti della sez. giudiziaria del Carcere di Marino del Tronto hanno inviato una lettera al presidente Napolitano, al ministro Alfano, al sindaco Celani, al direttore del carcere, al magistrato di Sorveglianza, sulle disumane condizioni del carcere

"costretti a vi5vere in una cella angusta
in 7 o 8 persone e a dormire su letti a castello di tre piani. Dai
rubinetti del bagno esce acqua torbida che in teoria dovrebbe risultare
potabile la qual cosa costringe ad acquistare acqua minerale. Da uno
dei due rubinetti dovrebbe uscire, ma non avviene, acqua calda.
Le
celle non sono fornite di appositi armadi per cui gli indumenti vengono
ammassati.
Celle che non sono provviste di tavoli e sedie per sedersi
per consumare il vitto. Si rimedia posizionando un asse di legno sopra
a dei cestini di plastica. Alle sbarre delle finestre è stata applicata
anche una retina a scacchi che riduce la propagazione della luce.
La
sezione giudiziaria è sprovvista di sala ricreativa. L’unico spazio per
la ricreazione è di circa 10 metri quadri con due tavoli di plastica
fatiscenti, tre sedie e una panchina. Il che costringe molti a
rinunciaread utilizzare la sala del tempo libero. La zona per
passeggiare è priva di panchine o sedie. Oto detenuti vivono in una
cella che non è divisa dal bagno. Pur essendoci una campo di calcio
all’interno del carcere viene negata la possibilità di utilizzarlo.
Il
presidio medico è privo di medicinali e il dentista per effettuare
interventi chiede parcelle elevate. Il locale docce è insalubre."

i detenuti della sezione giudiziaria

[proponiamo solo gli stralci pubblicati, sarebbe benaccetto il testo originale]

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