Pochi giorni fa, a seguito di
un’ispezione dei carabinieri su mandato della procura regionale della
Corte dei Conti, hanno
scoperto che gran parte delle biciclette è accatastata e in stato di
abbandono nel magazzino dell’azienda di trasporti Start.
L’azienda Start non ha
alcuna responsabilità in quanto il magazzino di Marino del Tronto sta
in una palazzina di proprietà del Comune.
E’ stato quindi qualcuno
dell’Arengo che ha deciso di depositarle li.
Quando? Almeno cinque, sei
anni fa.
Le biciclette
erano state in precedenza acquistate dal Comune (centrosinistra) dopo l’entrata in funzione del piano
urbano del traffico che prevedeva la chiusura del centro storico per
essere messe a disposizione dei cittadini che parcheggiavano
l’automobile nelle zone blu.
Sono passati dieci anni dall’acquisto di
quelle 120 biciclette per uso gratuito ai cittadini e oggi solo poche
sono ad appannaggio dei dipendenti comunali. Sono stati spesi sessanta
milioni di vecchie lire per fare arrugginire biciclette che potevano
essere utili ai cittadini anche in ottica ecologica. Chi pagherà?
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