ATR, amministrazione straordinaria, ma perchè?

Richiesta l’amministrazione straordinaria per la fabbrica

I padroni chiedono da tempo l’amministrazione straordinaria.
Reintrodotta dal Prodi bis, consiste, a differenza del fallimento e
della liquidazione coatta che ha finalità liquidative, nel recupero
e nel risanamento delle grandi imprese che versano in uno stato di
insolvenza. In altre parole, chiamasi amministrazione straordinaria lo Stato che paga i buffi dei padroni, perchè è più conveniente dal punto di vista sociale tenere posti di lavoro e fabbriche in produzione.
Insomma, i debiti aziendali non li paga l’imprenditore (il cui mestiere, e motivo di guadagno, è rischiare) ma lo Stato, che non rileva la fabbrica o una parte di essa, ma spende a fondo perduto.

Tutto questo, con un pesante clima interno alla fabbrica, e mentre i prodotti dell’Atr
continuano ad avere un’ottimo mercato. L’azienda vanta clienti, tra gli altri,
come la Lamborghini e la Ferrari.

Ieri c’è stato un’incontro sulla situazione dell’ATR, su richiesta della Provincia di Teramo, al Ministero dello Sviluppo Economico, con il
presidente D’Agostino, i rappresentanti della Regione
Abruzzo, della Regione Marche, della Provincia di Ascoli, il sindaco di
Colonnella, Marco Iustini e, infine i curatori fallimentari nominati
dal Tribunale di Teramo.

Ma perchè? Quali interessi?


Gli ingegneri Abramo Levato e Alessia Nardinocchi, hanno invitato il
tribunale di Teramo ad avviare l’amministrazione straordinaria a stretto
giro. Altrimenti c’è il rischio che l’Atr possa allontanare possibili
investitori. “ Non capiamo perchè il tribunale stia temporeggiando –
dicono – deve entro breve avviare l’amministrazione straordinaria o
l’Atr perderà i clienti. Si tratta di un messaggio forte e chiaro:gli
investitori ci sono a condizione che la pratica venga accelerata. Dopo
le sentenze dei fallimenti infatti si è fatta avanti la “ I2 Capital”,
un fondo di investimenti composto da Banca Intesa e Intek, società di
partecipazione dedicata proprio alla valorizzazione di aziende in
crisi. “ Davanti a un’amministrazione straordinaria ci sarebbe
interesse a investire nell’Atr, anche perchè questa procedura consente
un più facile accesso ai fondi europei” – spiegano i due ingegneri.


Irregolarità contabili e indagini

Intanto non c’è pace per l’azienda per la quale sono cinque le
richieste di fallimento sulle quali si è discusso. Infatti, è in corso
una indagine della guardia di finanza per presunte irregolarità
contabili. Ci sarebbero addirittura già alcuni indagati nell’inchiesta
che è stata aperta lo scorso novembre dal sostituto procuratore davide
Rosati.
Poco è finora trapelato
dalle fitte maglie del riserbo dietro le quali si sono trincerati gli
inquirenti. Si sa soltanto che, da tre mesi vanno avanti i controlli
allo scopo di ricostruire i complicati intrecci delle società del
gruppo.

I sindacati sulle responsabilità e il rilancio

Chiarire in tempi brevi la vicenda giudiziaria
sulle presunte responsabilità dei dirigenti dell’Atr per avere subito
nuovi investitori.
Le
segreterie di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Ulim-Uil di Teramo, in una nota
chiedono alle istituzioni tempi stretti. E riferendosi alla riunione
avuta al ministero dello Sviluppo economico, ritengono non
condivisibile l’azione dei due tempi suggerita dal ministero.

Ministero
che intende aspettare la revoca del fallimento dell’Atr da parte del
tribunale , dare il via all’amministrazione straordinaria e solo
successivamente ricercare nuovi investitori.

I sindacati
giudicano indispensabile verificare da subito la possibilità di un
subentro di nuovi soggetti industriali attraverso azioni mirate su
soggetti potenzialmente interessati con l’ausilio di politiche
pubbliche finalizzate al rilancio produttivo dell’area. Una necessità
che, per i sindacati, è legata anche ai tempi lunghi necessari a
chiarire la vicenda giudiziaria, soprattutto alla luce dei nuovi
sviluppi sull’inchiesta condotta dalla guardia di finanza su presunte
responsabilità di dirigenti dell’Atr in merito allo stato di dissesto
finanziario in cui sono precipitate le aziende Atr.

“Auspichiamo
– prosegue la nota – che venga fatta piena luce sulla vicenda e che
siano compiute tutte le azioni finalizzate alla ricerca della verità.
Nello stesso tempo riteniamo non più rinviabili le azioni volte alla
continuità dell’attività produttiva per i riflessi negativi che la
situazione di incertezza potrebbe determinare.

Infine la
richiesta al ministero affinchè riconvochi il prima possibile u nuovo
tavolo nazionale di confronto per cercaredi risolvere i nodi che sono
suil tappeto.

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