La recente ribalta politica delle necessità primarie non è che l’ennesimo tassello di un affresco già ben chiaro ai dominanti. Se le leggi contro chi dissente, i nuovi lager alle frontiere della “Fortezza Europa”, le prigioni affollate dagli affamati, la svolta autoritaria dei vari governi nazionali, il crescente uso della risposta repressiva alle domande sociali etc… sono elementi fondamentali dei tempi che corrono, ma che non vengono apprezzati dalla maggior parte delle persone, il riaffacciarsi dei bisogni primari, lascia intendere anche ai più sordi, che le crepe del sistema sono fin troppo scricchiolanti.
Il welfare-state è stato tirato giù a botte di accordi confederali, governi istituzionali e bicamerali, davanti a una sinistra che dopo aver guadagnato con la lotta (e con l’accantonamento dell’ipotesi rivoluzionaria, oltreché le favorevoli congiunture economiche internazionali) gli avanzamenti sociali, si spostava sugli spalti del riformismo per vedere capitolare le flebile conquiste.
L’aumento è spuntato fuori a seguito della nuova legge regionale approvata lo scorso novembre, dove vengono rimodulati i canoni di affitto con aumenti medi del 20% ma che per specifiche fasce possono arrivare anche al 60%. La colpa non è della Regione. Non quanto lo è del Governo, che tagliando agli enti locali, ha riversato sugli ultimi, giochetti come il taglio dell’ICI o l’aumento delle spese militari etc etc…
È l’ennesima notizia che non fa che aggravare la situazione del Piceno, tra aziende in partenza, servizi sempre più esigui, casse integrazioni, povertà diffusa, abbandono del territorio…
Ma non tutto volge al peggio!
Nel frattempo, infatti, come contropartita dei maneggi alla Ex-Gil, i proprietari dell’area ex Enel, potranno costruirvi appartamenti per 10.000 metri cubi (Campo Parignano)!
Nel frattempo sembra chiudersi il capitolo del “Comparto Firenze” a favore dei costruttori: cento case per i ricchi, nel nuovo centro cittadino, con il voto favorevole dei cartelli politico-imprenditoriali del PD locale.
Nel frattempo spunta fuori il dettaglio che un terzo dei terreni dell’area SGL, dopo la bonifica, diventerà edificabile (sempre nella zona più costosa della città, mica chiacchiere)
Nel frattempo statistiche accreditate confermano quello che è chiaro a tutti: ad Ascoli, i prezzi delle case e degli affitti sono sproporzionati, qualcuno dice ‘gonfiati’ e la gente si sposta nelle zone limitrofe (facilmente raggiungibili, prezzi abbordabili) con il conseguente aumento di traffico giornaliero, cementificazione delle colline, periferie dormitorio etc etc e tanta felicità tra i palazzinari.
Nel frattempo i fascisti insistono con il mutuo sociale, che i padroni chiamano Housing Sociale, cioè che lo stato costruisca nuovi quartieri residenziali (“case basse, massimo 5 famiglie” promettono sul loro sito), con mutui agevolati. Trascurando l’immancabile carattere razzista della proposta fascista ("solo agli italiani!") è chiara la deriva del progetto: periferie sempre più lunghe, veri e propri squallidi quartieri dormitorio, nuova cementificazione, nuovi infrastrutture di collegamento (in questo caso i soldi dello Stato andrebbero ai palazzinari che si aggiudicano gli appalti), nuova violenza sul territorio…
[Per un analisi lucida, e un bel racconto degli effetti che accadono dove la proposta “edile” dei fascisti vince, rimando ai compagni romani di Militant (http://www.militant-blog.org/?p=298).
A Roma infatti il mutuo sociale è passato (tutti quei voti al ballottaggio avevano un prezzo, e Alemanno lo sapeva) ma Iannone, leader di Casapound, promotore del tutto, non lo sbandiera poi tanto…]
Nel frattempo insomma, c’è una Ascoli che si arricchisce o che compra belle case nelle nuove zone centrali, e ce n’è una che stenta a pagare il mutuo, che non riceve stipendio da mesi.
C’è una città fatta di case sfitte, e una città in emergenza abitativa…
…Sarà che passerò per poco originale ma a me la soluzione pare sempre quella:
“La casa è di chi l’abita e vile è chi lo ignora, il tempo è dei filosofi, la terra di chi la lavora”