9 febbraio – nubi minacciose incombono sul futuro del Consorzio Sviluppo Futuro di Latina.
Come si ricorderà il consorzio si era impegnato ad assorbire gli operai
della Carbon mandati via dall’azienda a seguito della sostanziale
cessazione dell’attività produttiva. L’accordo prevedeva che entro un
paio di anni sarebbe iniziata la bonifica dell’area ma questa scadenza
non è stata rispettata. E il consorzio non avendo commesse ha
comunicato ai sindacati che sarà costretto a non rinnovare a 60 operai
ex Carbon i contratti in scadenza nei prossimi mesi. Un’ammissione
della difficoltà economica in cui si dibatte il consorzio ma anche uno
sprone alle istituzioni ad attivarsi affinchè non vada perso il
finanziamento di sessanta milioni di euro specie dopo la diversità di
vedute tra Arpam e multinazionale sulle analisi di rischio.
7 gennaio ASCOLI – Cassa integrazione a rotazione 15 giorni al mese per un
semestre (80 operai ex Carbon) anche per chi avrebbe dovuto aiutare il
territorio a risollevarsi dalla crisi. Paradossale ma vero, in un
Piceno dove tutto può accadere. Il Consorzio Sviluppo Futuro, che da
Latina era sbarcato nell’Ascolano principalmente per mettere mano alla
riconversione dell’area Sgl Carbon e che ha nel frattempo preso in
carico circa 80 lavoratori estromessi dalla multinazionale, ha
presentato la proposta ieri pomeriggio in Assindustria, dove era
convocato un incontro proprio per discutere sullo stato dell’arte del
Consorzio Sviluppo e dei suoi circa lavoratori. Un incontro anticipato
in mattinata dall’ennesima manifestazione di protesta davanti ai
cancelli della Carbon oramai chiusi definitivamente, nel corso del
quale sindacalisti e lavoratori hanno fatto il punto della situazione,
che è del tutto deficitaria.
“Abbiamo
convocato quest’assemblea aperta – ha detto Antonio Agostini della Rsu
-, per sensibilizzare ulteriormente i nostri politici sul dramma che
stiamo vivendo. Sono tre mesi che non prendiamo lo stipendio, ed
abbiamo trascorso un Natale senza un soldo. Versiamo in un situazione
veramente delicata quanto drammatica, perché il lavoro non c’è più:
quello dentro la Carbon (dove in questi mesi si è provveduto allo
smontaggio dei macchinari, ndr) è finito, all’Adim il Consorzio non ha
più l’appalto. Qualcuno di noi ancora lavora all’ex Atr di Colonnella,
ma sino a quando, se il consorzio stesso afferma di non avere i soldi
per pagarci?”
“C’è assoluta necessità che si proceda con la
riconversione dell’area Carbon – ha ribadito il sindacalista della Cisl
– altrimenti salta tutto. I nostri politici non debbono perdere altro
tempo e cercare di andare avanti. Alla luce anche dei 25 milioni di
euro di finanziamento messi a disposizione dai ministeri dell’Ambiente
e dello Sviluppo Economico per finanziare progetti inseriti nel
programma straordinario nazionale per il recupero economico e
produttivo dei siti industriali inquinati, l’urgenza di procedere con
la riconversione subisce un’ulteriore accelerazione. Non vogliamo
pensare che ci sia qualcuno disposto a perderli”.
In effetti, la
situazione è delicata e dopo tante chiacchiere i lavoratori si
aspettano che finalmente qualcosa si muova nel concreto. Del resto, con
la riconversione della Sgl Carbon, si potrebbe rimettere in moto un po’
tutto il sistema economico locale, con il sindacato che non ha mai
fatto mistero di puntare proprio sul progetto di riconversione per
ripartire con lo sviluppo dell’area.
Ieri pomeriggio
all’associazione degli Industriali il Consorzio Sviluppo Latina ha
presentato il suo piano con la proposta di accedere ad un periodo di
cassa integrazione, almeno sino a quando non partirà la riconversione
della Carbon. Il sindacato è stato disposto a discuterne, ma la firma
di avallo alla richiesta di cig (quella ordinaria ci potrà essere solo
se il Consorzio pagherà tutti gli arretrati di stipendio”.
Molto
chiara la posizione del sindacato in questa fase, con i lavoratori
stretti in un contesto di mancanza di lavoro, ma che vantano tre
mensilità di stipendio arretrato nei confronti del consorzio Sviluppo,
il quale però non dispone della liquidità necessaria per saldare il
debito. Il Consorzio ha garantito che dopo aver ricapitalizzato il 19
gennaio pagherà gli arretrati dei mesi di ottobre e novembre al fine di
mettersi a pari. Per un semestre gli operai ex Carbon avranno un
assegno.
fonte: corriere adriatico
4 dic – Cinquanta famiglie senza lavoro
Sale la tensione tra i dipendenti del Consorzio Sviluppo Futuro
ASCOLI – Prima senza stipendio, ora senza neanche più il lavoro.
Situazione in precipizio, quella in cui versano i cinquanta lavoratori
(per lo più manutentori meccanici ed elettrici e personale addetto ai
servizi di fine linea), in parte ex Adim ed in parte ex Sgl Carbon,
riassunti dal Consorzio Sviluppo Futuro di Latina, che da ieri non
hanno più un lavoro dentro l’Adim. Estromessi con una semplice lettera
fatta recapitare ad ognuno dallo stesso Consorzio, nella quale è
scritto di non presentarsi più al lavoro. “Il Consorzio Sviluppo Futuro
– conferma Antonio Agostini della Cisl, membro della Rsu – ha inviato
una lettera ad ognuno dei 50 lavoratori affermando di non poter più
continuare nel normale svolgimento delle attività lavorative dentro
all’Adim, in quanto ci sarebbero problemi di spettanze economiche non
corrisposte al Consorzio da parte della stessa azienda chimica. […]
Quello che è certo, è che ad oggi 50 lavoratori si ritrovano senza lavoro e senza stipendio”.