Cinque anni fa un blog che raccoglieva notizie che arrivavano dai giornali locali, dalle chiacchiere etc. sentiva l’esigenza di concretizzarsi su carta.
Nascevano così le pubblicazioni cartacee di NeroPiceno, che col tempo si è trasferito su una piattaforma virtuale più sicura (vista l’insistenza di certe attenzioni) diventando neropiceno.noblogs.org
Molti errori, moltissime cose non dette (e non fatte) molte altre da fare meglio. Ma a conti fatti il giornale ha dimostrato una discreta presenza nel tempo – cosa pretendere da un atemporale? – e coerenza, nonostante le minacce dei fascisti, di un paio di procure e il sostanziale disinteresse generale. E’ mancata, certo, la capacità di dare forma reale alle tensioni presenti nella pubblicazione, ma la colpa è di chi scrive non del giornale in sé. Che nel suo piccolo ha fatto il suo sporco lavoro; quello di non far perdere traccia di piccole (e meno piccole) storie di provincia che, sicuramente in forma parziale -e partigiana-, ci hanno raccontato lo sfruttamento, la sopraffazione, gli abusi, la crisi, ma anche la voglia di riscatto, le buone notizie, le azioni dirette etc. che hanno animato il territorio Piceno.
Allo stesso tempo sappiamo che NeroPiceno in sè non è nulla, se il desiderio dei rivoluzionari è voler cambiare lo stato di cose presenti. Per questo ci auguriamo che il giornale possa vivere almeno altri cinque anni, ma di vita tormentata, di critiche feroci e di nuove fanzine che lo affianchino, lo sostituiscano o lo seppelliscano definitivamente. Di decine e centinaia di avvenimenti reali che trabocchino la realtà e ne rendano insufficienti le pagine.
Del resto il futuro non é scritto, dicevano meglio e prima di noi.
A testa alta
alcuni, bànditi dal Piceno