[proiezione] Come un uomo sulla terra + mostra

Libia – Italia. Un accordo assassino.

Il 15 maggio
diventeranno operative le norme di contrasto all’immigrazione contenute
nel Trattato d’amicizia e cooperazione firmato a Bengasi (agosto 2008)
tra Italia e Libia.

Il Trattato risolve definitivamente i problemi legati al periodo coloniale italiano:


all’Italia il compito (ma anche il vantaggio per le imprese
appaltatrici) di costruire infrastrutture per 5 miliardi di dollari e
stabilisce forti rapporti di natura commerciale, industriale e militare
tra i 2 Stati.

I ritorni economici sono enormi per entrambi.

Questo grande
affare è stato sottoscritto sulla pelle e con il sangue di migliaia di
migranti e rifugiati che per scappare da guerra e miseria, o in cerca
di un futuro migliore, oltrepassano la frontiera meridionale libica nel tentativo di arrivare sulle nostre coste.

Sei unità navali della Guardia di Finanza –
tre guardacoste e tre vedette – saranno cedute temporaneamente
dall’Italia alla Libia che si fa carico di pattugliare le coste e
respingere tutti i barconi di disperati che partono dal suo territorio.
Secondo testimonianze e fonti ufficiali in Libia i migranti subiscono
violenze fisiche e sessuali,
torture, arresti arbitrari, detenzioni senza processo durate mesi e in
alcuni casi anni in condizioni degradanti e deportazioni in pieno deserto.

Una volta
arrestati chi ha soldi riesce a corrompere la polizia, chi non ha soldi
viene abbandonato in mezzo alla sabbia o viene venduto a cittadini
libici locali e tenuto ostaggio in casa fin tanto che non paga un
riscatto di tasca propria lavorando per mesi o anche anni. Tutto questo
è a conoscenza dello Stato italiano, che ha anche finanziato in Libia
la costruzione di alcuni centri di detenzione per migranti.

Ma cos’altro aspettarsi
da uno Stato che nel suo stesso territorio costruisce lager per
migranti e con la scusa della “sicurezza” stringe sempre più il cappio
intorno al collo di coloro che non riesce ad intrappolare? Cosa aspettarsi da chi firma accordi e crea strutture di morte che straziano i corpi e le vite di tanti uomini e donne che lottano per sopravvivere?

Solo odio per questi assassini in doppiopetto.

Solidarietà con gli oppressi e gli sfruttati.

Non lasciamoci più ingannare dalla propaganda contro i migranti.

Troviamo il vero colpevole della nostra miseria e combattiamolo.

 

VENERDI’ 15 MAGGIO 2009

C/O LO SPAZIO ANTIAUTORITARIO

LA FIONDA

in via Trento e Trieste 35 TERAMO

 

DALLE ORE 18.00: MOSTRA INFORMATIVA SULLE POLITICHE DI SICUREZZA DELLO STATO

ALLE ORE 21.00: PROIEZIONE DEL VIDEO

“COME UN UOMO SULLA TERRA”

sul viaggio dei migranti attraverso la Libia.

a seguire dibattito

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